Con i suoi quasi cinque metri di lunghezza, questa
elegante coupé non si può certo definire “compatta”. Eppure, grazie al
lungo cofano e al parabrezza molto inclinato, la linea è filante. A ciò
contribuiscono anche soluzioni come il montante centrale nascosto dietro
i vetri o la cornice cromata attorno ai finestrini. Rispetto alla
generazione precedente, è più elegante (specie dietro, dove si nota
anche un accenno di coda), benché meno originale. Ovviamente, condivide
questa maggiore eleganza con la sua “sorella” cabrio.
Della versione scoperta, questa BMW conserva
anche gli interni: impeccabili negli accoppiamenti e nelle finiture,
non brillano certo per originalità, ma hanno anche tutti i comandi a
portata di mano. Davanti, lo spazio non manca e i due occupanti stanno
comodi, soprattutto scegliendo i sedili Comfort (più avvolgenti, sono
entrambi a regolazione elettrica, ma costano anche la bellezza di 2269
euro). Peggio va a chi è seduto dietro: si sta in basso, quasi
infossati, e due adulti riescono a prendere posto solo se chi si siede
davanti concede un po’ di spazio per le gambe. Inoltre, nonostante le
ampie porte, il tetto basso costringe a qualche contorsione per entrare.
E il bagagliaio? Il baule della 640d, a differenza di
quello della cabrio, non deve accogliere la capote quando l’auto viaggia
scoperta, e quindi è capiente; per due, s’intende…
Un “muscoloso” biturbo-diesel
Appena entrata in listino, la 640d è
l’unica versione nella gamma proposta con un motore a gasolio. A
dispetto del nome, però, il motore ha tre litri di cilindrata, sei
cilindri in linea e due turbo. Una “ricetta” che, secondo la BMW,
imprime all’auto un’accelerazione fulminea (da 0 a 100 km/h in soli 5,5
secondi) e una velocità massima di 250 km/h autolimitati: praticamente
le stesse prestazioni promesse dalla 640i, che monta un altro 3.0,
sempre turbo e con sei cilindri in linea, ma a benzina (secondo la casa,
la 640i è più rapida nello scatto di appena un decimo di secondo ma ha
ben 180 Nm di coppia in meno). Inutile dire che, con quasi 1800 kg da
portarsi appresso e vista la potenza in gioco, i 18,2 chilometri con un
litro di gasolio promessi dalla 640d difficilmente
troveranno riscontro su strada. E il peso si sente soprattutto nella
guida “col coltello fra i denti”: nonostante l’Integral Active Steering
(le ruote posteriori sterzano fino a un massimo di tre gradi per aiutare
a curvare meglio), questa BMW rimane una grossa e
potente coupé e non certo una leggera sportivetta. Perfettamente
accordato alla vettura è invece il cambio automatico a otto velocità (di
serie): i suoi passaggi di marcia sono delicati e senza strappi, anche
nelle accelerazioni più rapide, e ciò rende la guida fluida e riposante,
persino selezionando la modalità Sport (le marce vengono mantenute più a
lungo) o Manuale (si seleziona il rapporto dalla leva nel tunnel o con
le palette dietro il volante). Dove la 640d è un po’ in
imbarazzo, è in città e nelle strade più strette, a causa della sua
mole. L’autostrada, invece, è il suo “pane”: il motore è praticamente
inavvertibile anche a freddo e spinge con vigore qualunque sia la marcia
inserita. Grazie poi alla curata insonorizzazione, con questa vettura
si possono affrontare viaggi lunghissimi e arrivare a destinazione
freschi come una rosa. Elevatissimi i limiti di tenuta in curva dove,
anche a velocità sostenuta, si ha sempre la sensazione di avere il
controllo del mezzo, grazie anche al ridotto coricamento laterale.