IMMATRICOLAZIONI IN CRESCITA - La BMW ha
venduto più auto, ma ha guadagnato meno: questa, in estrema sintesi, è
la fotografia scattata dall’ultimo bilancio presentato dalla casa
tedesca. Nel secondo trimestre del 2012 l’utile netto è sceso del 28%, a
circa 1,28 miliardi, rispetto allo stesso periodo
dell’anno scorso, a fronte di un fatturato che è invece salito del 7,3% a
quota 19,2 miliardi per merito dei buoni risultati di vendita: più 5,4%
(oltre 475.000 vetture), sommando i marchi BMW, Mini e RollsRoyce.
CONFERMATI GLI OBIETTIVI - Il gruppo ha sottolineato
che il calo dei profitti è sostanzialmente dovuto all’entrata
straordinaria di 464 milioni, messa a bilancio nel secondo trimestre
del 2011, che ha, per così dire, “dopato” i conti. A questo vanno
tuttavia sommati anche fattori di criticità come il più elevato costo
del lavoro, gli investimenti in nuove tecnologie, il raffreddamento
della crescita del mercato cinese e la guerra dei prezzi
che si sta combattendo, in Europa meridionale, anche tra i costruttori
specializzati nelle vetture d’alta gamma. “Il clima economico globale
potrebbe peggiorare ulteriormente nella seconda metà dell’anno, in
conseguenza della crisi dell’euro e dell’elevato debito di alcuni paesi
dell’Ue”, ammette il gruppo, che tuttavia conferma l’obiettivo per il
2012 di un fatturato e di un utile superiori a quelli (record) del 2011.